“Questa è una montagna dove c’è vita, dove gli abitanti vibrano all’unisono con l’altopiano e lo fanno risuonare giorno dopo giorno delle più svariate note, da quelle semplici come l’ambiente, ma anche colorate come i prati dell’alpeggio, a quelle sane come i prodotti ricavati dagli allevamenti sul territorio.

Oggi vi portiamo in Alta Lessinia con l’aiuto di

Danny Zampiccoli, il responsabile del rifugio Laursen

In una giornata autunnale ma dai colori brillanti Danny ci accompagna con passione attraverso luoghi come la cosiddetta

“Valle delle sfingi”

Un posto magico pieno di rocce erose dal vento; dove si percepisce forte lo scorrere del tempo che complici gli agenti atmosferici ha modellato queste pietre.

Durante il sali scendi tra le numerose malghe dell’Alta Lessinia

facciamo una pausa davanti ad una stele per raccontare una storia di lupi e mucche, di natura selvaggia ma vera, pretesto per riflettere sulla vita e sulla necessità di ascoltare, semplice arte che sembra essere stata dimenticata ai nostri giorni.

E poi via con gli occhi che si posano sui tutti quei tetti di solida pietra, frutto di un’architettura locale inconfondibile e origine di leggende.

È così che Danny ci parla della “Falìe”

Mezze streghe e mezze fate, donne mitologiche vissute qui e che sembra possedessero dei poteri curativi incredibili, capaci di guarire la tosse dei bambini con un solo passaggio sotto le loro ampie sottane, ma anche ladre e lussuriose con gli uomini che di notte le incontravano sulla via..

curiose e fantasiose storie figlie di furbizia e ingenuità o verità indefinite?

Infine si plana con il nostro volo pindarico fino al Rifugio Laursen.

Un porto montano sicuro, lontano da potenziali valanghe e ottimo per tutti gli sportivi.

Posto dove si dice ci sia sempre un pasto caldo e un talamo dove riposare, insomma dove rifugiarsi nel vero senso della parola.

L’Alta Lessinia viene definita il “Tibet Italiano”, un altopiano che fa letteralmente innamorare e se parole simili vengono pronunciate da una ex guida alpina trentina è sicuramente molto significativo.

Il viaggio volge al termine con una nota enogastronomica, qui in una terra di confine dove Trentino e Veneto si incontrano, i canederli importati vengono conditi con il formaggio delle montagne dell’Alta Lessinia.

Il finale è riservato ad un caseificio locale, davvero notevole e… e insomma ora potete anche guardare con i vostri occhi.

Buona visione.